“Dopo un lungo e travagliato iter di 8 anni, avviato grazie a un intervento legislativo del Partito Democratico, finalmente il nostro Paese puo’ vantare un nuovo parco che andra’ ad arricchire la gia’ importante tradizione di tutela della natura italiana”. Esordiscono cosi’ il senatore Michele Fina e il deputato Marco Simiani, entrambi del Pd, salutando la nascita del nuovo Parco come un successo ottenuto grazie alle loro iniziative legislative e al pressing delle associazioni ambientaliste. “L’area – proseguono – si inserisce all’interno di un sistema di parchi che fanno dell’Appennino centrale un polmone di biodiversita’ unico in Europa”. I due dem rammentano altresi’ che il risultato e’ stato conseguito dopo anni di sforzi e dopo un intervento del Tar, segno a loro avviso di “quanta strada abbiamo ancora da fare per dare gambe a un nuovo modo di rapportarsi con le risorse naturali”. Dopo aver ringraziato le associazioni ambientaliste per il loro “ruolo fondamentale” nel raggiungimento del risultato, il parco – concludono i due parlamentari – “potra’ rappresentare un importante volano di crescita per le comunita’, incentivando nuove attivita’ economiche e turistiche, facendo argine ai fenomeni di spopolamento. Questo non ci esime dal lavorare per garantire una pacifica coesistenza tra chi abita e sviluppa il proprio progetto di vita nei parchi e, al contempo, le giuste esigenze di tutela. Una sfida quanto mai attuale che impone di ragionare su un diverso modello di sviluppo sostenibile, che metta al centro la qualita’ delle produzioni e la vocazione del genius loci. I parchi sono le aree piu’ adatte a sperimentare nuove formule di convivenza tra uomo e natura, per ridare vita all’Appennino e alle aree marginali. Ci auguriamo che questi temi, e non quelli burocratici, siano al centro del dibattito che ruota intorno alla riforma della legge quadro sulle aree protette attualmente in discussione in Senato”.