Nel 105esimo incontro della rubrica “Dialoghi, la domenica con un libro” Michele Fina ha incontrato Emanuele Felice (professore ordinario all’Università IULM di Milano) e Goffredo Bettini (fondatore del Pd e membro della Direzione nazionale del Pd). Si è discusso del libro di Felice “La conquista dei diritti. Un’idea della storia” (Il Mulino) nel quale, ha sottolineato Fina, “attraverso lo stile e l’approccio si mettono assieme branche della conoscenza e periodi storici diversi, in una modalità molto affascinante”.

Per Bettini si tratta di “un libro molto bello, perché è pieno di informazioni ben spiegate e assemblate. C’è un filo coerente che nel libro che non si spezza mai, è un testo storico ma proiettato sulla situazione politica presente. Il filo è il salto da una storia millenaria caratterizzata dall’assenza di consapevolezza dei diritti individuali all’indipendenza americana e alla rivoluzione francese, che segnano l’inizio di una nuova epoca nella quale si rimette al centro il diritto alla felicità attraverso il riconoscimento di diritti inviolabili. Questo passo in avanti, si spiega nel libro, è anche un campo di battaglia. La combinazione tra pensiero liberale e pensiero socialista mette al centro la finalità sociale, congiungendo i diritti individuali e quelli sociali. Oggi c’è la necessità di unire questa sintesi alla cultura ambientalista, che l’autore spiega con la motivazione che la predisposizione alla violenza verso gli altri esseri viventi finisca con l’intossicare l’animo umano. Nel libro emerge di fronte a tutto questo una grande voglia del fare, volta ad onorare la vita”.

Felice ha spiegato di avere voluto analizzare “il rapporto tra sviluppo economico e dimensione politica, una seconda gamba del lavoro precedente in cui mi soffermavo su quella etica. Ho pensato che un libro del genere mancasse, trent’anni fa sembrava si affermasse un’idea del vivere assieme ancorata ai diritti umani che conteneva l’illusione che il mercato recasse con sé l’affermazione della democrazia e dei diritti. L’illusione si è infranta, innanzitutto di fronte alla constatazione che il mercato lasciato a se stesso aumenta le diseguaglianze e ha effetti nefasti sui diritti: basta guardare cosa è accaduto negli Stati Uniti in 40 anni. Poi abbiamo osservato che in alcuni Stati come Cina e Russia che pensavamo sarebbero diventati automaticamente democratici è accaduto il contrario: lo sviluppo tecnologico va orientato allo sviluppo dei diritti e dell’uomo, altrimenti il rischio è grave. Il terzo tema del fallimento è la questione dell’ambiente, è evidente che il mercato non può risolverla da sola, occorre una combinazione tra l’intervento privato e quello pubblico”.

Dalla centesima puntata la rubrica si presenta in veste rinnovata, avvalendosi della collaborazione di Michele Fina con l’attore Lino Guanciale, con Giovanna Di Lello (direttrice del John Fante Festival “Il dio di mio padre”) e con Massimo Nunzi (compositore e direttore d’orchestra, trombettista e divulgatore).

La registrazione del dialogo è disponibile qui