“Il senso e la misura” (Edizioni Il Viandante) del giornalista e scrittore Rossano Orlando è stato presentato nel 145esimo incontro della rubrica “Dialoghi, la domenica con un libro”. L’autore ne ha discusso con Michele Fina.

Fina ha messo in evidenza “la bella prefazione di don Luigi Ciotti. Il precedente libro di Orlando, ‘Il sole di passepartout’, ragionava sul significato del denaro nella storia sia dal punto di vista del simbolo che dello strumento, qui invece il centro tematico è l’umano, come l’umanità a proposito di denaro sia stata trasformata e come possa ritrovarsi. Il coinvolgimento di don Luigi Ciotti è interessante perché richiama la figura di Giovanni Falcone che ebbe l’intuizione di seguire il denaro per indagare sulla mafia, e perché invita a una vita fuori misura, nel senso di passione. In questo libro c’è una sottolineatura della vita come relazione, sia come strumento per unire interessi che per cercare un nesso più profondo per trovare unità. Il testo è denso di citazioni, di libri ma in generale di opere d’arte”.

Orlando ha ricordato che “il mio precedente lavoro, ‘Il sole di passepartout’, ricordando l’esperienza del SIMEC a Guardiagrele era una disamina su come l’uomo ha perso di vista la connotazione del denaro come strumento a disposizione dell’ottenimento dei beni e servizi, rendendo la vita finalizzata a esso. Con questo libro torno sull’argomento, riflettendo sui termini ‘senso’ e ‘misura’. Ho chiesto aiuto a don Luigi Ciotti che ha risposto molto volentieri, nella prefazione coglie il punto quando scrive che il libro invita alla sobrietà di pensiero e comportamenti e lui dice di non essere sobri, invece, nell’amore verso il prossimo. E’ un monito che mi ha riempito di gioia, tanto che ho voluto che i compensi che deriveranno dalla vendita del volume siano devoluti al presidio di Libera di Chieti. I termini ‘senso’ e ‘misura’ racchiudono le considerazioni che Totò fa nella Livella: se perdere senso significa non avere più sensibilità, la misura la attribuiamo a una grandezza quando paragonata ad un’altra. Ho ragionato con un sillogismo: se il senso indica un modo di relazionarsi con gli altri e l’ambiente che ci circonda e la misura è indirizzare un senso, ecco che la misura richiede un comportamento. Quindi l’accostamento riesce se l’anello di congiunzione è il denaro: incentrare la vita sul denaro implica il rifiuto dei valori etici e morali. Secondo Papa Francesco il senso e la misura sono i cardini di un’economia diversa, più rispettosa del creato. Nel libro si parla di economia della felicità: dobbiamo tornare a considerare il denaro com’era ai tempi di Aristotele che nell’etica ci ammonisce che non deve essere utilizzato per produrre altro denaro perché è un simbolo di un bene, e con i simboli non si fa ricchezza. La moneta deve essere considerata un bene comune. Le riletture di Latouche in questo senso ci invitano a considerare un pensiero diverso, visto che ci siamo cacciati in una sorta di circolo vizioso. Importante riscoprire il noi, la dimensione di comunità, riprendere le fila di quella situazione in cui ci siamo trovati ad esempio nella fase più dura della pandemia. La moneta in realtà e di per sé implica il concetto di scambi e comunità. Richiamo il concetto di rivoluzione gentile, come sinonimo di riscatto senza fare del male a nessuno, ritrovando nuove relazioni e un uso della moneta come mezzo e non come fine”.

La registrazione del dialogo è disponibile qui.