“La comunità del Partito Democratico abruzzese ricorda e rende omaggio alla figura di Bruno Passeri. E’ stato un esempio virtuoso di come il ruolo politico possa essere meglio valorizzato attraverso la competenza e la dedizione al territorio. Passeri è stato un uomo e un politico vero, sincero, attaccato alle sue radici e profondamente convinto della loro imprescindibilità. Ci mancherà molto”: lo dichiara Daniele Marinelli, segretario del Partito Democratico abruzzese.

Il senatore Michele Fina, tesoriere nazionale del Pd, dichiara: “Nel momento in cui mi sono apprestato a iniziare il mio mandato in Parlamento gli insegnamenti di Passeri, e soprattutto la concretezza della sua azione, mi sono tornati alla mente. Li porto con me: quanto ha realizzato nel suo percorso politico e amministrativo è il perfetto riferimento di chi è chiamato a svolgere ruoli istituzionali, di come debba riuscire ad accordare il lavoro per l’interesse generale con la capacità di rappresentare il territorio da cui proviene”.

Il consigliere regionale Antonio Blasioli dice che “si è spento un altro pilastro della politica locale. Primo cittadino di Loreto Aprutino, vicepresidente della Provincia, assessore regionale, Bruno Passeri ha dedicato gran parte della propria esistenza alla cosa pubblica, intraprendendo poco più che maggiorenne la carriera da Amministratore, e diventando a soli 23 anni il sindaco più giovane d’Italia. Negli ultimi tempi, anche a causa della lunga malattia, si era allontanato dalla politica attiva, eppure non perdeva occasione per dispensare consigli e suggerimenti a chiunque lo incontrasse. Ero stato a casa sua giusto qualche mese fa, sono andato a trovarlo con la segretaria del circolo del Partito Democratico di Loreto Carmen Ranalli. Bruno era felice, mi ha ricordato i suoi dieci anni in Regione e la sua esperienza da assessore. Io gli ho riferito che mi capitava spesso tra Loreto, Penne e l’alta vestina di incontrare persone che ricordavano la sua presenza sul territorio e l’approfondimento che metteva nelle questioni, soprattutto quelle attinenti al mondo agricolo. Ricordo un incontro come sempre piacevole e proficuo soprattutto per una politica tra la gente e dentro i problemi. Strenuo difensore e promotore dell’area vestina, di lui ricorderemo le lunghe battaglie a difesa dell’ospedale San Massimo, e il costante impegno in ambito sanitario e produttivo. Mi unisco al dolore dei suoi cari, dei figli Enrico e Rossella e della moglie Silvana”.