Un intergruppo parlamentare come primo passo verso la costituzione di una Commissione Bicamerale di inchiesta sui cambiamenti climatici. La proposta è del senatore Michele Fina che spiega: “Imbrattare o danneggiare opere d’arte o palazzi monumentali è una forma di protesta inappropriata e dannosa. Non è un caso che sia lo stesso articolo della Costituzione, il nono cioè uno dei fondamentali, che contempli allo stesso tempo la tutela del patrimonio artistico, il paesaggio e l’ambiente. Detto questo il merito della protesta non può essere più eluso. Per questo nelle scorse settimane abbiamo elaborato ed oggi depositato un disegno di legge che prevede l’istituzione di una ‘Commissione parlamentare di inchiesta sui cambiamenti climatici e sugli effetti ad essi correlati’. Contestualmente ho inviato una lettera a tutte e tutti i parlamentari per dar vita a un intergruppo dedicato proprio agli effetti dei cambiamenti climatici, all’obiettivo di costituire la commissione bicamerale di inchiesta e di dare ascolto a tutte le voci che nel Paese si moltiplicano intorno all’esigenza di avere uno sviluppo che sia allo stesso tempo più sostenibile e più giusto, senza lasciare nessuno indietro”.

Questi gli obiettivi che si propone l’intergruppo parlamentare per il contrasto ai cambiamenti climatici, come riportato nella lettera di Fina: la transizione ecologica giusta dell’economia, orientata verso modelli di sviluppo circolari e attenti all’inclusione sociale; dare forma e attuazione al nuovo articolo 9 Costituzione che prevede la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi; una transizione che punti a ridurre la povertà energetica; stimolare l’efficientamento energetico degli edifici, la rigenerazione urbana e la tutela del paesaggio; mettersi alla testa delle nuove frontiere tecnologiche come la fusione nucleare; rafforzare il nesso tra le transizioni gemelle, quella ecologica e quella digitale; dare forza alla mobilitazione, fatta nelle forme corrette, delle nuove generazioni.

Tra gli ambiti di azione della successiva Commissione parlamentare ci sarebbero l’analisi degli effetti dei cambiamenti climatici con l’individuazione dei rischi e delle aree critiche, l’esame dell’attuazione degli accordi internazionali e delle leggi nazionali, mettendo in fila difficoltà, responsabilità e cause, l’indagine sulla carenza di prevenzione, sulle risorse disponibili e sulla capacità di spesa e l’individuazione di interventi necessari alla mitigazione, nonché soluzioni di carattere amministrativo e normativo.