“A dispetto delle lodi acritiche del presidente Morrone, il ministro è stato deludente, non ha risposto se non dicendo che quando si fa una commissione c’è chi ne resta fuori ed è scontento. Niente che abbia anche un vago riferimento alle nostre contestazioni”: lo dichiara il Gruppo del Partito Democratico nella Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, in relazione all’esito dell’audizione del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.

“I reati legati al ciclo illegale dei rifiuti sono cresciuti in Italia del 30 per cento nell’ultimo anno e se quelli legati al loro traffico illecito sono diminuiti ciò è avvenuto a fronte di una flessione dei controlli ancora maggiore, il 44 contro il 33 per cento”: sono alcuni dei dati citati dai parlamentari del Pd che hanno sottolineato l’importanza, ai fini dell’attività di indagine, dell’obiettivo dichiarato dal governo di “un riassetto della codificazione normativa vigente in materia ambientale, con la scelta di un gruppo di esperti. Quali sono gli obiettivi e le basi di questo lavoro? Se verranno considerate nell’approccio teorie negazioniste nei confronti dei cambiamenti climatici, noi ci ovviamente ci opporremo e porremo problemi, sebbene abbiamo già riscontrato le posizioni antinegazioniste del ministro Pichetto Fratin, perché un atteggiamento di questo tipo può mandare in confusione il lavoro di un gruppo di esperti. Poi sappiamo che gran parte dei problemi di cui ci occupiamo nasce dall’intreccio tra interessi pubblici e privati, bisogna quindi stare attenti a non avere a che fare troppo con esperti legati anche legittimamente a lobby e spinte, perché a quel punto sarebbe difficile una proposta equilibrata di riassetto normativo”.